Respect yourself, women.

E’ comparso in rete in questi giorni il caso di una pubblicità di scarpe, zeppe per la precisione, che ritrae una donna sull’asfalto, con i jeans abbassati (tra l’altro rotti) e lo slip in vista. L’immagine fa scattare, nella mente di chi la vede (o almeno così è parsa a me e a chi si è scatenato contro tale pubblicità), l’idea che la donna in questione sia stata stuprata o che, comunque, qualcuno abbia abusato di lei. L’immagine in questione è quella sopra.

L’ultima cosa su cui mi si sofferma lo sguardo, sinceramente, sono le scarpe. Ma questa è solo un esempio di una lunga serie di pubblicità di pessimo gusto che ritrae la donna come oggetto usato solo per il suo aspetto, alla mercé di chiunque e per chiunque intendo i maschi. Pubblicità in cui la donna appare ai piedi dell’uomo, a volte addirittura sotto i suoi piedi (vedi sotto), dove il focus è su poche parti del suo corpo (non serve specificare quali), proprio quelle che danno soddisfazione all’uomo.

Calvin Klein, Vogue, Dolce&Gabbana, ma anche piccole realtà locali che pensano di fare colpo grazie ad un gioco di parole/immagini che secondo loro è divertente o di forte impatto.

Ho due cose da dire. In realtà ne avrei tante, così tante che rischierei di non fermarmi più, e quindi mi soffermo su due. La prima è che chi fa queste pubblicità, chi le crea, chi ha l’idea e chi approva un’idea simile, per me è una persona di scarsissimo valore. Per me è nullo, zero, così, in partenza, l’ho già etichettato senza nemmeno conoscerlo. Perché è uno che non ha rispetto, educazione e buon senso, perché non si rende conto del fatto che sta offendendo metà della popolazione del mondo e che sta facendo passare un messaggio sbagliatissimo. E poi non è nemmeno capace di rendersi conto che anche sua madre, sua sorella, la sua fidanzata, sua FIGLIA è una donna, porca puttana, e che indirettamente sta offendendo anche lei. Non è capace di collegare le due cose.

La seconda cosa è rivolta alle nullità al femminile, cioè alle donne che si fanno ritrarre in queste pubblicità. E so di essere pesante con le parole, so che sto offendendo delle persone che non conosco e che magari fanno quello che fanno perché hanno in mente un altro obiettivo, perché vengono pagate bene, perché per vari motivi. Però dov’è andato a finire il rispetto per voi stesse? L’orgoglio, l’amor proprio…come potete permettere che un uomo vi metta un piede sul collo anche solo per scattare una foto? Perché, maledizione, perché permettete di essere ridicolizzate, sottovalutate, sfruttate in questa maniera? Ci sono già migliaia di donne che vengono picchiate dai propri mariti o fidanzati e se ne stanno zitte per vari motivi (non apro il capitolo), perché farsi calpestare, anche solo per gioco, anche solo per finta, da uno sconosciuto? Capirete mai che state alimentando così la misoginia, il sessismo e la disuguaglianza contro la quale fate finta di combattere?

Pubblicità di questo tipo non esisterebbero se non ci fossero le donne disposte a farle. Non potete pretendere parità e comportarvi poi da oggetti e assecondare i desideri e gli interessi di chiunque faccia moda, o spettacolo, o quello che volete.

Rispettate voi stesse, maledizione. Pretendete rispetto rispettando voi stesse. La colpa è anche nostra, non solo degli uomini.

2 pensieri riguardo “Respect yourself, women.

  1. Sono d’accordo con te. La società moderna suggerisce un tipo di donna-oggetto che non suscita alcun rispetto e questo è davvero triste e molto pericoloso. Si potesse tornare ai tempi dell’amor gentile… ovviamente però, con tutti i diritti che le donne hanno oggi! 😉

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